«La Piazza Universale» (Bagnacavallo, 14-17 dicembre 2022)

È stata presentata questa mattina, 3 dicembre 2022, la seconda edizione della Piazza universale, sostenuta dal Comune di Bagnacavallo con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. La settimana di alta formazione, dedicata a Quattro lezioni non americane (con riferimento all’imminente centenario della nascita di Italo Calvino), è diretta da Carlo Ossola, Domenico De Martino, Valerio Gigliotti e Giacomo Jori e si terrà a Bagnacavallo dal 14 al 17 dicembre.


«È con piacere – ha esordito Ernesto Giuseppe Alfieri, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna – che saluto i professori presenti, in particolare Domenico De Martino e Carlo Ossola, ai quali dobbiamo la proposta che presentiamo questa mattina. L’iniziativa segue la Summer school di altissima qualità, tenutasi sempre a Bagnacavallo lo scorso anno in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. Come già è stato per quest’ultima, la Fondazione crede fortemente nell’opportunità di finanziare il progetto, che ben si inserisce nella sua programmazione, trattandosi di un’iniziativa, conformemente agli scopi della Fondazione, attenta alla cultura del nostro territorio, e in particolare alle scuole».

Quindi la parola a Eleonora Proni, sindaco di Bagnacavallo. «Si tratta di un’occasione, per un piccolo Comune come il nostro, di altissima formazione, che nasce dal desiderio comune di costruire insieme importanti momenti di formazione. Proprio il contesto ristretto in cui essa si tiene, permette all’iniziativa di rivestirsi di alcuni tratti fondamentali: autenticità, prossimità e riflessione sulle opportunità date anche dalla periferia. Per la nostra comunità è dunque un’esperienza irrinunciabile e possibilità di aggiornare il programma culturale della nostra città in modo significativo».

«L’immagine di una “Piazza universale” – ha quindi spiegato il prof. Carlo Ossola – rievoca il pensiero del noto scrittore e concittadino di Bagnacavallo Tommaso Garzoni (1549-1589), autore del libro “La piazza universale di tutte le professioni del mondo”: l’idea di un incrocio indispensabile di discipline e esperienze diverse. Come illustra il logo dell’iniziativa, lo spazio ideale per questo scambio reciproco è quello del “portico”, la stoa greca, che rievoca non tanto un sapere schematicamente acquisito, quanto una conoscenza che nasce dal confronto, passeggiando e conversando. Quest’anno, come indica il programma, avremo come tema conduttore i punti di riferimento indicati da Italo Calvino – di cui presto ricorreranno i 100 anni dalla nascita – nelle sue ultime lezioni, che sono al contempo sei grandi proposte per il XXI secolo. Proporremo una riflessione su di essi sia con il contributo di nuovi giovani ricercatori, sia includendo la partecipazione, durante un pomeriggio intero, delle scuole locali, nell’intento di offrire anche ai docenti un’occasione di aggiornamento. Infine, una serata sarà interamente dedicata al tema della cittadinanza, a partire dalla riflessione di Romano Guardini nel suo saggio Il paesaggio dell’eternità, il quale offre spunti per pensare e illustrare un mondo che nessuno, forse, non ha ancora mai visto. Nell’amicizia, al ritmo di percorsi brevi, cercheremo così di dar luogo, in questa città di tradizione dantesca, a una continuità con quanto vissuto lo scorso anno, credendo fermamente che non ci sia interruzione tra vita e studio».

«Sono 12, in tutto, i giovani ricercatori invitati da tutta Italia e dalla Svizzera, per l’approfondimento, in particolare, di quattro temi: “esattezza”, “misura”, “in diminuendo”, “per forza di levare”. Si tratta di aree tematiche scelte condividendo un desiderio: in un mondo che si presenta in aumentando e aggiungendo, forse per mascherare la vera essenza delle cose, tornare a riflettere sul senso profondo dei nostri studi», ha quindi ricordato il professor Domenico De Martino.

Infine, la parola ai professori Giacomo Jori e Valerio Gigliotti, convinti che si tratti di un «dialogo necessario tra scuole, territorio e studiosi. all’interno di un sodalizio, di un piccolo cenacolo che può in realtà diventare vasto progetto di costruzione della coscienza civica».

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